giovedì 18 settembre 2014

La gabbia del corpo:
Il giovane favoloso




E' la voglia di scoprire il mondo con i propri occhi, di sorprendersi per ogni piccola scintilla di luce: il Leopardi di Martone è l'uomo che insegue la vita negata da un corpo che le si oppone. Ma questo corpo non è solo quello dello scrittore di Recanati, ma anche quello istituzionale e ecclesiastico dell'Italia dell'epoca, che riduce Leopardi a freak malinconico e infelice. Il film di Martone si rivela bellissimo: parte come un liberissimo melodramma, prosegue come il controcampo di "Noi credevamo", finisce tra le viscere vulcaniche di un inferno piombato sulla terra. Opera di luci e ombre, giovane e perfino vitale, avanza in un susseguirsi di sequenze che sembrano far esplodere lo schermo. Non vale la pena soffermarsi su qualche leggero calo di ritmo nella parte centrale o su alcuni eccessi di troppo: "Il giovane favoloso" di Martone, opera ambiziosa e attualissima, è soprattutto gran cinema. Elio Germano, mai così bravo, in un'operazione di rara immedesimazione, osserva estasiato le stelle, e noi siamo con lui.

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