giovedì 18 settembre 2014

Come uno sguardo di luce rossa




che il cinema sia uno sguardo di luce mi è sempre parso chiaro, ma "Il conformista" è davvero un film che acceca. La sua luce è quella che vediamo a occhi chiusi, non è mai illuminazione descrittiva del mondo ma bagliore improvviso della coscienza. Il capolavoro di Bertolucci, fotografato da Storaro, è una continua, imperterrita, crudelissima danza di luci e colori: mi fermo sul rosso baluginante del tramonto sul treno, sull'immagine - indimenticabile - di due corpi che si toccano, si sfiorano, come icone sintetiche di un immaginario in dissolvenza. E lì, un pochino, piango.

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