venerdì 16 gennaio 2015

Come ti rimonto un film
(pre)visioni del 2001 di Soderbergh




Si sta alzando un gran polverone circa la più recente delle operazioni di Steven Soderbergh: rimontare "2001 Odissea nello spazio". Oltre all'articolo di fare.film, fazioso fin dalle prime battute, in giro per la rete si legge di una presunta mancanza di rispetto di Soderbergh nei confronti del "maestro", della gratuità dell'operazione macchiata da un'ambizione sfrenata. Ancora una volta rimango sbigottito di fronte a reazioni di questo tipo che dimostrano di essere completamente, radicalmente, fuori dal mondo (e dal tempo). Un'opera, per quanto grande, non dovrebbe mai essere intoccabile: limitarsi a venerarla significa renderla una monade priva di qualsiasi interesse, vuol dire museificarla, imbalsamarla, bloccarla nel tempo.
Basta conoscere lo stato delle cose per rendersi conto che il cinema, oggi, è dappertutto. Fluisce liquido ed extracorporeo come ogni cosa, dimentico di massa e volumi. L'unicum come santino venerato obbliga il pensiero e la critica entro i circoli chiusi, dogmatici della più becera venerazione. Trovo estremamente interessante che i film diventino oggetti vivi, plasmabili, ridefinibili, secondo le logiche attualissime del mash-up.
Del resto era quello che, a suo modo, diceva un'opera lucida e intelligente come "Be Kind Rewind": siamo nell'epoca del rimontaggio dei film, degli Psycho rifatti, delle versioni e delle copie. L'ideale della critica cinematografica, dell'interpretazione dei film, sarebbe quello di abbandonare finalmente la carta per poter commentare, studiare, analizzare un film con le sue stesse immagini. Del resto modificare uno stacco di montaggio significa risemantizzarlo. Questo, a mio avviso, vuol dire studiare, comprendere, esplorare un film.
Cosa c'è di male dunque nel fatto che un regista come Steven Soderbergh, da sempre interessato alla produzione bulimica di immagini che "rubano" il nostro tempo, che vincono il reale, che non sono mai ciò che sembrano, monti la sua versione di 2001? Potrebbero un giorno esistere cento versioni di 2001 oltre all'originale, dove autori anche navigatissimi interpretano e ridefiniscono a loro modo il film di Kubrick. Sarebbero oggetti di studio di altissimo valore e probabilmente si tratterebbe dell'unica vera critica cinematografica possibile.

Nessun commento: