giovedì 22 gennaio 2015

Barking dogs never bite di Bong




Prima di madri, mostri, omicidi seriali, treni e hikikomori, esisteva un grande e alienante condominio di Seul, dove finestre e appartamenti erano tutti uguali, dove nessuno conosceva il vicino vivendo la propria vita senza mai intromettersi negli affari degli altri. Ma sarebbe bastato l'insistente latrito di un cane ad attivare una commedia del sottosuolo bizzarra e a tinte grottesche capace. "Barking dogs never bite" rievoca gli spettri di un mondo sotterraneo, privo di guide o precetti morali, completamente sbandato e popolato di vittime sacrificali e uomini sull'orlo della rovina. Nell'esordio di Bong Joon-ho ci sono già tanti dei temi e delle situazioni narrative care al futuro grande autore coreano: dal paradossale, sfiancante inseguimento alle prime tracce di detection che porteranno a quello "spiare di nascosto", a quel guardare senza esser guardati, che avrebbe costituito il codice narrativo ed emotivo di "Mother" e "Memories of Murder".

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