venerdì 2 dicembre 2016

I Cormorani di Fabio Bobbio




L'ho sentito molto "I Cormorani" di Fabio. Perché è un film che richiama alla mente un mondo altro, dove i genitori non esistono, dove il pedinamento di due ragazzini tra boschi, supermercati e luna park si fa ipnotico e dolce, ondivago e sussurrato. C'è una verità profonda nel rapporto tra Matteo e Samuele, i due giovanissimi protagonisti, fatta di giochi, sguardi, piccole sfide e complicità infantili. Sembra quasi che il tempo si fermi, inghiottito nella bolla di un'estate infinita, quella dell'ultima infanzia: Fabio Bobbio lascia liberi i suoi bimbi sperduti, liberi di esplorare un set che non è mai tale ma che riflette, in fondo, la loro vita quotidiana. Il suo sguardo è colmo d'affetto e delicatezza, memore di tante suggestioni cinefile (Comodin, Gus Van Sant, il Lisandro Alonso de "La Libertad") che però non inghiottono mai il film, lasciandolo vivo, palpitante, continuamente in fieri. Questo è il cinema italiano che continuo a sognare. Bellissimo.

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