lunedì 21 novembre 2016

Les Beaux Jours d’Aranjuez di Wim Wenders.




Parigi è vuota, le strade sono deserte, il mondo si è fermato (il mondo è finito?). Uno scrittore modella nuove realtà, incasella ricordi ed emozioni, mette in scena un dialogo a due in un giardino desolato, nient'altro. Attraverso l'immaginazione ricrea mondi e ricordi, lasciandosi andare a un flusso di coscienza che è l'unico residuo, l'unica traccia, l'unico modo di tenersi in vita. Un perfect day che lascia spazio a una parola continuamente squarciata dal silenzio, e viceversa. E ciò che rimane del mondo, alla fine, non sono che le emozioni. Le lacrime rigano il viso di quest'ultimo (o primo) demiurgo. Silenzio, alla fine resta solo silenzio.

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