lunedì 21 novembre 2016

La Hepburn posseduta di Incantesimo




Ancora una volta il cinema che più mi manca è quello americano degli anni '30, le grandi commedie di Hawks (di cui "Susanna!" è forse la stralunatissima vetta), il garbo di Lubitsch (e la Garbo di Lubitsch!), le vite meravigliose di Capra...penso questo mentre vedo "Incantesimo" di George Cukor, film troppo spesso dimenticato, ma oscuro, misterioso, conturbante nella sua identità scissa, in bilico tra dramma estatico e commedia sentimentale. Il titolo originale era "Holiday", geniale perché la vacanza, il sogno del protagonista/idealista Cary Grant è sempre fuori-campo (del resto è un film che vorresti continuasse per ore, perché il finale è così perfetto, così conclusivo, che lascia la voglia di sapere come, dove e quando, i nostri beniamini continueranno a viaggiare). Eppure "Incantesimo", il titolo italiano, rende perfettamente le atmosfere oniriche, il fascino spettrale della villa in cui è ambientato quasi tutto il film. Che è un film di fantasmi, di sogni nel cassetto, di bassezze morali e arrivismi sfrenati. C'è un'amarezza, una malinconia di fondo continuamente celata dal ritmo comico indiavolato del duo Grant/Hepburn. E Katherine sembra come posseduta, la sua recitazione è completamente fuori dalla norma, come in preda a uno stato d'estasi o di ipnosi. "Incantesimo" diviene quasi la storia di una santa, di una figlia che sfugge alle ricchezze materiali della casa paterna, per gettarsi tra le braccia del povero sognatore di turno. Un capolavoro sulla seduzione dove ogni primo piano di Katherine Hepburn è un tentativo d'ipnosi sullo spettatore, un assalto allo sguardo che rompe qualsiasi barriera protettiva. Un volto, il suo, che pare l'emanazione di una luce violenta e bellissima, di un dolore antico che rivive, ogni volta, sullo schermo.

p.s. la stanza dell'infanzia, il fratello deluso che soffoca i propri dolori nell'alcool ma non ha il coraggio di rinunciare a quella vita, il pater familias che non può urlare in chiesa...sono troppe le cose memorabili del film per elencarle tutte. Rimangono i ricordi.

Nessun commento: