venerdì 29 settembre 2017

Femmina Folle




Nella Hollywood di cartapesta dei tempi che furono, quella dei fondali dipinti e dei sogni infranti, il cinema di John M. Stahl rimane quanto di più fiammeggiante, di più saturo si possa immaginare. Continua a turbarmi oggi come mai Gene Tierney, la donna che amava troppo, la Femmina Folle di "Leave Her to Heaven". Appare come un angelo in cui si insinua, fin dal primo piano iniziale, una carica di orrore senza precedenti. Ancora una volta Riilke, "il bello è solo l'inizio del tremendo". Ogni angelo è diavolo: la sequenza dell'annegamento del ragazzino handicappato rimane ancora oggi qualcosa di raggelante.

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