domenica 15 giugno 2014

At Berkeley di Friedrich Wiseman
L'occasione per un autentico elettroshock




Vedere "At Berkeley" con Frederick Wiseman in sala è stata una delle esperienze più belle del 70° festival di Venezia.
Documentario/mondo che riflette, all'interno di un microcosmo come quello dell'università, i meccanismi sociali, antropologici e culturali di un'intera società (per non dire di un intero paese). E lo fa con lo sguardo di chi non è interessato ad alcuna trasfigurazione, ma filma la realtà privo di interpellazioni, con la forza di un cinema che cresce minuto dopo minuto: vera e propria vivisezione della prestigiosa università, che diventa un corpo gigantesco, da esplorare organo dopo organo. Wiseman filma le lezioni, l'apparato amministrativo, ne radiografa la situazione economica, i rapporti interpersonali, i conflitti interraziali. La crisi diviene "l'occasione per un autentico elettroshock", mentre si ritorna al selvaggio di Thoreau, o si studia la Storia e l'altra storia (quella mai raccontata, quella della gente comune). Ci sono le lezioni sul tempo, o meglio sull'invenzione del tempo, e ci sono i concerti musicali, gli attacchi informatici, i dinosauri e gli insetti, le partite di football e le zone grigie. E in quelle quattro ore ipnotiche si finisce nello spazio, verso altri pianeti e dimensioni, in una storia del sapere, dell'istruzione e della conoscenza che rimane l'unico vero motore del mondo.
E' il caso di dirlo, "At Berkeley" è un film straordinario.

Nessun commento: