Kaspar Hauser, "idiota" purissimo che precede qualsiasi conoscenza, prigioniero "libero" tra grugniti e fantasmi della mente. Fa pensare all'infanzia dell'umanità, agli uomini primordiali e alle loro primissime grotte: dall'oscurità sapevano trarre la luce, nel silenzio riconoscevano le ombre, nella roccia incidevano già l'immagine del mondo.
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