venerdì 10 aprile 2015

L'ultimo volo di Miyazaki e Takahata




"Cielo e terra, accettatemi in voi" urla la Principessa Splendente mentre distende le braccia verso il cielo. Jiro Horikoshi dimentica il peso delle bombe, della guerra e delle malattie, per sognare a occhi aperti e tentar di vivere. Isao Takahata e Hayao Miyazaki concludono le loro carriere in volo, librandosi come uccelli in cerca di libertà, semplicità e bellezza immacolata: padri illuminati, novelli bambini ai piedi di un Giappone che non esiste più, arrivano da un altro tempo, da un altro mondo, e compongono sinfonie per ricostruirne i pezzi. Cantano magnifiche odi alla natura, giocano, soffrono, sguizzano nell'aria, nella consapevolezza che tutto ciò che si ama, tutto il tempo perduto, continuerà a esistere per riflesso o per magia. Una canzone sconfigge l'oblio della memoria e colora il mondo intero. Nella malinconia per un'avventura che non potrà più essere vissuta, entrambi fissano il cielo con occhi gonfi di lacrime, diventano bambini solo perché sono già stati adulti. Entrambi si staccano dal peso della terra, catturano l'aria, affondando nel tratto di un disegno che presenta i calchi del tempo, il peso delle lacrime, ma soprattutto la gioia inimitabile di vivere e di esser vivi. Volano. La Terra, la loro terra, si allontana. Rimane un bagliore di luce, un istante, un istante solo, "con la felicità di vivere e gioire su questa terra".
"Si alza il vento, bisogna tentare di vivere."


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