mercoledì 18 maggio 2016
Peggy Sue si è sposata
C'è sempre uno scarto inevitabile all'interno della filmografia di Francis Ford Coppola, quello tra il desiderio di reversibilità e l'impossibilità di alterare il proprio destino. "Peggy Sue si è sposata", in fondo, è una fiaba che ci proietta indietro nel tempo, nell'improvvisa, esaltante prospettiva di rivivere il nostro passato. Il meccanismo del what if è portato alle estreme conseguenze per regalare a Peggy piccoli momenti, ipotesi altre, realizzazioni dei propri sogni repressi. Il desiderio di avere altro tempo, nell'età giusta, al momento giusto, di poter reinventare la propria vita, di ricominciare da capo...Coppola, cineasta immenso dal cuore amaro, sa bene che questo what if è un "sogno lungo un giorno", un mese, forse solo il tempo di un grande sonno. Sa che il passato di Peggy, gli anni '60, sono una magnifica ricostruzione cinematografica, un grande, sfavillante set, un nostalgico regno dei fantasmi. L'immaginario ha sovvertito la realtà, la grande rêverie cinematografica è sempre pronta a riscrivere la storia, le mode, i costumi, colorando una gioventù perduta, quella delle grandi infatuazioni, dei primi baci, dei balli di una volta...proprio per questo, allora, vale la pena vivere questo sogno, senza temere le conseguenze, per poi risvegliarsi e forse amare ancora di più ciò che si ha. In fondo, ancora una volta, non è "Peggy Sue" l'ennesimo, grande film di Coppola sul cinema stesso e sul suo desiderio di regalarci un altro tempo, un'altra vita, un'altra giovinezza?
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