
Il cinema si squarcia a suon di viscere e carne. L'homunculus esce fuori.
Ma per scrivere di carne bisogna prima metabolizzare l'immagine. Respirarla, riesplorarla, perdersi per poi tornare. O forse no.
Lontani dalle scatole industriali il cinema è smarrimento e perdizione.
E noi spettatori protagonisti, tra luci e colori, di quel peccato originario che è l'unica, vera visione.